La Siciliani è un'azienda di lavorazione delle carni di Palo del Colle in provincia di Bari. Al suo interno si è sviluppato un focolaio di coronavirus e 34 dipendenti sono risultati positivi mentre si attende l'esito di altri 400 tamponi somministrati al resto del personale. Mario Conca chiede ad Emiliano l'immediata chiusura dello stabilimento.
La Siciliani è un'azienda di lavorazione delle carni di Palo del Colle in provincia di Bari. Al suo interno si è sviluppato un focolaio di Coronavirus. I dati ufficiali parlano di 66 dipendenti contagiati mentre si attende l'esito di altri 54 tamponi ed altri 21 devono essere ancora effettuati. Mario Conca chiese, con insistenza, ad Emiliano l'immediata chiusura dello stabilimento senza che fossero attesi i risultati dello screening più su larga scala effettuato sulla restante parte dei dipendenti. Lo stabilimento è stato chiuso solo ieri nonostante i primi casi di contagio risalgano alla metà di aprile.

SALGONO DA 43 A 66 I LAVORATORI DELLA SICILIANI, L’AZIENDA DI LAVORAZIONE CARNI DI PALO DEL COLLE, RISULTATI POSITIVI AL CORONAVIRUS.

MARIO CONCA: “GIA’ DAL 21 APRILE, AVEVO CHIESTO AD EMILIANO DI DISPORRE L’IMMEDIATA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO E LA MESSA IN QUARANTENA PREVENTIVA DI TUTTI I DIPENDENTI”.

Salgono da 43 a 66 i lavoratori della Siciliani, l’azienda di lavorazione carni di Palo del Colle, risultati positivi al Coronavirus. 

Risalgono alla metà di aprile i primi casi di positività nell’azienda (4 addetti del reparto di macellazione). Nei giorni successivi vengono somministrati cento 100 tamponi su una parte del personale e le positività salgono a 43, poi altri 400 tamponi e si arriva agli attuali 66 lavoratori contagiati. Lo stabilimento è stato chiuso solo ieri e si attendono ancora gli esiti di 54 tamponi mentre 21 sono ancora da effettuare.    

Non si conosce, inoltre, la residenza di origine dei nuovi 18 contagiati mentre ricordiamo che, tra i primi 43, 16 risiedevano a Palo del Colle mentre gli altri erano distribuiti in vari comuni tra cui Modugno, Bari, Altamura, Acquaviva, Bitonto, Bitritto, Grumo, Santeramo, Toritto e Binetto. 

Un contagio che sta investendo, a macchia d’olio, numerosi comuni dell’area metropolitana di Bari.

“E’ evidente che qualcosa sia andato storto. Il Dirigente Asl Pasquale Drago ha parlato di probabile falla nel controllo dell’applicazione delle norme di sicurezza e i racconti di alcuni dipendenti, quelli che non temono ritorsioni, che hanno coraggiosamente denunciato alla stampa, sono pieni di verità. 

Il contagio si è diffuso esponenzialmente perchè le norme di sicurezza e contenimento non sono state rispettate. A Pasqua il lavoro aumenta, i guadagni pure e non importa che tu abbia la febbre, sia stanco e con la tosse, l’importante è macellare, macellare, macellare! 

Le colpe sono di chi ha pensato che indossare la mascherina fosse fastidioso, meglio portarla al collo, di chi ha avuto timore di chiedere la malattia sotto Pasqua, nonostante avesse febbre alta e di chi non si è accorto che i dipendenti avessero la febbre altra o non indossassero le mascherine” informa giornalista Denny Pellegrino del “Palo del Colle Magazine”. 

Ho scritto una lettera al presidente Emiliano, il cui silenzio è inaccettabile in questa vicenda, ho inviato una nota al consiglio regionale chiedendo la chiusura immediata dello stabilimento e la messa in quarantena preventiva di tutti i dipendenti ma l’azienda è stata chiusa solo ieri e intanto il contagio si è diffuso a macchia d’olio, i lavoratori hanno continuato a prestare la loro opera tornando nelle loro case, nelle loro famiglie e nelle città di appartenenza. 

La procura dovrebbe aprire un’inchiesta per epidemia colposa, al fine di verificare le denunce dei dipendenti sulle inidonee condizioni di lavoro e la mancata tempestività delle strutture regionali.

Perchè la A.s.l., in presenza di 43 contagi e dunque di un vero e proprio focolaio di Coronavirus all’interno dell’azienda, ha disposto così tardivamente il provvedimento di sospensione delle attività? Come mai lo stabilimento ha chiuso i battenti solo ieri senza rendere pubblico il numero dei nuovi positivi? I cittadini dei numerosi comuni interessati dal contagio pretendono di avere delle risposte.

I nuovi casi registrati, riferiscono i volontari che si occupano dell’assistenza domiciliare, fanno parte di nuclei familiari in cui erano già presenti soggetti Covid positivi.

Mario Conca(gtag. js)

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