PERCORSI ASSISTENZIALI OSPEDALE-TERRITORIO NEI PAZIENTI ONCO-EMATOLOGICI. Sulla carta ineccepibili, nella vita reale un’odissea quotidiana! #EmoMurgia

PERCORSI ASSISTENZIALI OSPEDALE-TERRITORIO NEI PAZIENTI ONCO-EMATOLOGICI. Sulla carta ineccepibili, nella vita reale un’odissea quotidiana! #EmoMurgia

Questa mattina ho partecipato ad un convegno organizzato dal Dottor Matteo Carone e dal Dottor Attilio #Guarini, dove si sono susseguiti tanti interventi interessanti che ogni politico dovrebbe ascoltare prima di legiferare a qualsiasi livello. È stato anche un momento gioiso, che continuerà nel pomeriggio, perché si festeggiano i donatori #murgiani e la neonata #Banca del Sangue che dopo anni di lotte e attese è pronta per mettere in sicurezza l’ospedale della #Murgia.

Si è parlato di nutrizione enterale e parenterale, di nutrizione personalizzata, dell’hospice San Camillo di Monopoli preso a modello e dei cosiddetti long term survivors. È proprio su questi ultimi che mi voglio soffermare. Essi sono i pazienti oncologici che escono dalla fase acuta del tumore e che devono essere costantemente monitorati perché più soggetti a recidive e comorbidità. Entro il 2020 in Italia saranno 4 milioni i cittadini a trovarsi in questa condizione, verosimilmente 350 mila i pugliesi, ma oggigiorno dalle nostre parti spesso rappresentano un peso sociale ed economico per via delle tante criticità della rete assistenziale che non punta alla recovery. Persone fragili che oggi vengono trattate inappropriatamente negli ospedali per acuti e che invece dovrebbero essere accudite e accompagnate al reintegro in società negli inesistenti ospedali di comunità o case della salute che dir si voglia. Tac e Pet inutili che allungano le liste d’attesa per tutti quelli che un linfoma devono ancora vederselo diagnosticato e che assorbono ingenti risorse. L’anzianità media crescente fa lievitare i costi e il sistema di potere, posto al governo della sanità pubblica, non ha interesse a prendersi cura di tutti. Meglio non curarli appropriatamente cronicizzandoli, cavie e consumatori di potenti lobbies che si alimentano a danno della collettività. Così, dopo una vita di contribuzione fiscale e pensionistica, preferiscono lasciarli morire prematuramente per alimentare le clientele e continuare a lucrare con gare che difatto hanno centralizzato solo la corruzione facendo triplicare i costi.

La tragedia vera è che il presunto risparmio si traduce quasi sempre in un maggiore costo per via di una governance operata nel disinteresse degli assistiti, basterebbe fare un controllo di gestione sui servizi sanitari e non sanitari per verificare con cifre alla mano come a fronte di una riduzione delle prestazioni i costi lievitano fino a moltiplicarsi…ma questa è una storia che merita un focus a parte.

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