Fiera di San Giorgio, 7 anni per distruggere 7 secoli di tradizioni…

Sette anni per distruggere sette secoli di tradizioni…e non solo! Qualcuno dirà, avresti potuto startene zitto come molti, lo so, ma il silenzio rende complici ed io non ho nulla da spartire con certi personaggi!

Una missione impossibile forse, ma non per l’Alesio’s Band, hanno fatto la storia riportandoci alle origini. Bravissimi. Ho sempre pensato che Valente fosse un egoista con le idee chiare, capace di raccontare l’esatto contrario della realtà argomentando il nulla apparecchiato, maestro nell’accrescere il proprio patrimonio personale, fine stratega nell’intessere relazioni di basso profilo politico, un affabulatore seriale che da più lustri utilizza incarichi pubblici per assecondare i suoi progetti di vita. Non ho niente di personale contro di lui, e nessun altro, ma sono amante della verità, non ho peli sulla lingua e l’invidia, il rancore e l’ipocrisia non fanno parte del mio DNA. La gestione valentiana della cosa pubblica non è diversa da quella di molti dei suoi predecessori, una città condannata all’infelicità per via del proselitismo e degli interessi personali perpetrati. Una comunità che ha perso molti treni, troppi, e che continua a non reagire costretta in una morsa di apatia, di clientele, di omertà e pochezza umana. Il declino della fiera di San Giorgio è solo la ciliegina di cotanta bramosia, la res pubblica gravinese è lo strumento in mano a pochi, i soliti, per lucrare e ritagliarsi la propria fettina a danno di tutti. Niente è lasciato al caso, tutto deve essere controllato certosinamente con fare simil mafioso. A questo punto dovrei scrivervi un’enciclopedia per narrarvi di tutte le porcherie, ma credo di averlo fatto a più riprese in questi anni e non mancheranno altre occasioni. Prima di salutarvi, però, mi corre l’obbligo di ricordare agli oltre 14 mila concittadini che hanno votato questa amministrazione e agli 8500 che invece non votando si sono resi complici, che sono responsabili in solido. Troppo comodo dare sempre la colpa agli altri, assumetevi la vostra parte di responsabilità, la politica è lo specchio della cittadinanza.

Cambierà mai qualcosa? Non lo so, io intanto faccio la mia parte…

Mario

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