Tamponi agli operatori sanitari e ospedali dedicati per cercare di arginare il contagio!

 

#Emiliano va raccontando alle TV di mezzo mondo che faremo almeno duemila tamponi al giorno partendo dal personale sanitario, che abiamo accettato due pazienti dalla Lombardia e che il piano di guerra per fronteggiare il picco massimo è pronto. Mi attacca pubblicamente dicendomi che mi sto preoccupando delle elezioni e che se ho suggerimenti posso avanzarli. Peccato che è lui il bulimico di visibilità in perenne campagna elettorale e che a tutti i miei suggerimenti né lui, né #Montanaro e né #Lopalco si degnano di rispondere. Presidente/Assessore, devi stare in trincea a seguire le operazioni di guerra e non su #Skype con gli auricolari, con l’abbigliamento preso a prestito dalla protezione civile, a fare il bellimbusto.

La verità è che gli ospedali sono al collasso e abbandonati a se stessi, il personale è in preda al panico perchè combatte un nemico invisibile senza dispositivi di protezione individuale. Non gli vengono fatti i tamponi per tranquillizzarli e preservarli, ma quando glieli fanno, su casi sospetti o conclamati, non danno nessuna risposta. In barba a ciò che suggerisce l’#WHO, si continua a preferire la promiscuità di ospedali a pressione positiva, alla stregua di vasi comunicanti, alle strutture dedicate ed esclusive a comparti stagni. #MonteLaureto ad esempio sarebbe un esempio perfetto di sanatorio isolato da tutto e tutti. Ancora oggi non è stato varato il coordinamento regionale delle Terapie Intensive! È una vergogna assistere a tanta improvvisazione, spettacolarizzazione e ipocrisia.

La signora ricoverata all’UTIC dell’ospedale di Scorrano con sospetto Covid19, a cui ieri è stato fatto il tampone che è risultato dubbio e quindi non del tutto negativo, è tuttora ricoverata in una stanza separata, non a pressione negativa, e dovrà ripetere il tampone a 48 ore. Un tampone fatto alle 13.30 di ieri con risposta arrivata alle 2 di notte con tutto il personale bloccato fino a quell’ora. Dopodiché al personale sanitario entrato in contatto con la signora è stato detto di stare per due giorni a riposo a casa senza aver fatto loro il tampone. Il tampone glielo faranno, forse, solo se domani sera sarà risultato positivo quello della signora ‘isolata” al Veris Delli Ponti.

Non essendoci percorsi separati, l’ospedale sarebbe già da mettere in quarantena andando ad inficiare la normale assistenza per tutte le altre specialità ed emergenze, ma è certo che la cardiologia non è utilizzabile. I medici sono preoccupati perché potrebbero essere denunciati da pazienti non Covid19 ricoverati in stanze di degenza se un domani dovessero contrarre il virus, alla faccia della Legge Gelli.

Vogliamo parlare del 74enne di Putignano portato all’ospedale “San Giacomo” di #Monopoli, passato dalla radiologia e chissà dove infine allocato? O dobbiamo raccontare del paziente deceduto all’ospedale della Murgia la settimana scorsa che ha portato alla chiusura del pronto soccorso della #Murgia per due giorni e ad un contagio incontrollato e diffuso?

Oppure vogliamo parlare della chiusura di ieri del pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli di #Putignano perchè una donna di #Castellana Grotte era risultata positiva e in attesa dei risultati del tampne era stata tenuta in una stanza con altre pazienti? Un delirio totale. Si tratta dello stesso pronto soccorso chiuso il 7 marzo u.s. Allora fecero il tampone a tutto il personale che era entrato in contatto, ma ancora oggi nessuno di loro conosce l’esito. Voci di popolo dicono che non hanno più fatto il test a Bari e purtroppo non stento a crederci.

In tutto questo marasma, domani mattina sono stati convocati dalla Asl di #Brindisi, alla stessa ora e non in maniera scaglionata, i 25 cardiologi effettivi della graduatoria del concorso pena la loro decadenza. In questo momento di guerra, vi sembra normale sottrarre cardiologi a #Scorrano e a #Gallipoli per dirottarli al Perrino, all’ospedale di #Francavilla o a quello di #Ostuni? Ciò significherebbe mandare in tilt almeno due strutture complesse. I medici, ormai, mi sembrano come i carri armati di #Mussolini, sono sempre gli stessi e vengono spostati cambiandogli datore di lavoro. Un dubbio amletico per questi professionisti, tenersi il tempo determinato #salentino per salvare la Asl oppure fregarsene di tutto e accettare il tempo indeterminato #brindisino agognato per anni?

Questi continuano a navigare a vista in un mare pieno zeppo di iceberg invisibili. Sia l’#Oms che altre regioni come la #Lombardia, la #Toscana, l’#EmiliaRomagna, etc…) hanno ospedali Covid19 esclusivi. Perchè, così facendo, si risparmiamo DPI e si aumenta la specializzazione di medici ed infermieri. Invece il gota sanitario pugliese ha preferito la pericolosissima promiscuità, ha inviato i carabinieri a frugare nelle borse del personale alla ricerca di mascherine, ha preferito stare sempre on air sul mainstream abbandonando la trincea e si è arroccata nei suoi uffici a scrivere circolari, fredde e anacronistiche, per lavarsi la coscienza.

Leggere le considerazioni del dottor Angarano delle malattie infettive del #Policlinico di #Bari sulla stampa di oggi, in relazione ai miei suggerimenti sull’esclusività dei presidi Covid19, mi fa comprendere che non ne usciremo facilmente, anzi, le cose peggioreranno molto. Le previsioni, infatti, ci dicono che entro il 27 marzo p.v. si conteranno 1400 casi sintomatici nella sola Asl Bari, di cui la metà necessiterà di ospedalizzazione e almeno 140 di loro di terapia intensiva e ventilazione non invasiva.

È verosimile, dunque, che in tutta la #Puglia si supereranno i tremila casi, cosa vogliamo fare?

Mario

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