PSR, REVOCA SECONDO AVVISO PER LA MISURA 4.1.A. 

#M5S: “SI ESPONE LA REGIONE AL RISCHIO D’IMPUGNATIVA AL TAR DEI SOGGETTI COINVOLTI”

 

Quali sono le reali motivazioni che hanno portato la REGIONE A SOSPENDERE IL SECONDO AVVISO PUBBLICO PER LA MISURA 4.1.A DEL PSR PUGLIA 2014-2020, pubblicato lo scorso 14 maggio, e i vantaggi derivanti da questa scelta? 

 

La revoca del nuovo bando espone la Regione al rischio di impugnativa del provvedimento da parte di una vasta platea di operatori coinvolti. Nel provvedimento infatti si legge che la decisione è stata adottata in applicazione dell’art. 21-quinquies, della Legge n. 241/90 il quale consente di revocare un precedente provvedimento in caso di motivi sopravvenuti o rivalutazione dell’interesse pubblico originario. Peccato che le motivazioni addotte, come il rischio della perdita dei fondi, non siano arrivate all’improvviso, dal momento che la Regione conosceva ben prima dell’approvazione del nuovo Bando la necessità di esaurire i fondi del bando precedente entro fine 2019.

 

La spesa del nuovo bando  appariva autonoma e svincolata da quella del bando precedente ed anche la nuova procedura presentava elementi diversi da quella già in corso, eliminando il calcolo dell’indice medio di performance economica aziendale e prevedendo il finanziamento dei progetti di immediata cantierabilità e bancabilità. 

Assieme alla revoca del bando, sono stati rettificati modalità e termini di presentazione della documentazione della sostenibilità finanziaria e il possesso dei titoli abilitativi relativamente ai bandi della sottomisura 4.1.A e della sottomisura 6.4.

Si tratta di una violazione della par condicio tra i partecipanti con il conseguente rischio di ulteriori impugnative davanti al Tar. Decisioni che testimoniano ancora una volta  la schizofrenia con cui è stato gestito il PSR in questi anni con le drammatiche conseguenze per l’agricoltura che sono sotto gli occhi di tutti. Aspettiamo ancora una risposta ad una vecchia interrogazione anche perché siamo curiosi di sapere se i dirigenti autori del capolavoro dei bandi abbiano ricevuto i premi di produzione che si aggiungono al loro stipendio quando conseguono determinati risultati. 

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