GIOCO LEGALE, LO STATO REGALA 4.4 MILIARDI ALLA CRIMINALITÀ

Le chiusure legate all’emergenza sanitaria hanno portato a un calo del 35% delle giocate, con una spesa complessiva – secondo i dati di Agipronews – crollata da 19,4 a 12,5 miliardi di euro. Nel 2019 gli incassi statali avevano superato gli 11 miliardi di euro, a fine 2020 la stima è di poco più di 7 miliardi. L’offerta online registra un aumento della spesa del 39% a quota 2,5 miliardi

 

Peccato che quei 4.4 miliardi non sono stati risparmiati dai cittadini ma sono finiti nelle mani della criminalità che gestisce anche il gioco illegale. Sono finiti sui siti .com che non pagando le tasse, perché girano su server in paradisi fiscali, hanno un payout più alto e fanno vincere di più attraendo avventori e gestori. Molti gestori, poi, costretti alla chiusura, hanno continuato a lavorare a nero perché dovevano mangiare e pagare i costi fissi. In poche parole una perdita netta per lo stato che ha fatto arrabbiare l’offline ma ha fatto lavorare di più l’online e i lestofanti. Il proibizionismo ha fallito sin dai tempi di Adamo ed Eva, oggi con uno smartphone puoi fare all-in h24, a che serve vietare il gioco legale? E poi, perché nei tabacchi si può giocare al lotto, al lotto istantaneo, al super enalotto, al gratta e perdi, etc…per loro non vi è stato pressoché lockdown. L’ennesima ipocrisia e schizofrenia di Stato.

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