Autonomia regionale. Conca: “Prima colmiamo il gap infrastrutturale tra Nord e Sud”

“L’autonomia regionale può rappresentare una sfida avvincente, ma è evidente che prima di poterla applicare va colmato il gap infrastrutturale tra nord e sud accumulato negli ultimi centocinquanta anni. Altrimenti è come il gratta e vinci, a qualcuno piacerà vincere facile”. Lo dichiara il consigliere Mario Conca.

“Solo per fare un esempio – continua Conca  – ad eccezione delle dorsali tirrenica e adriatica, non vi è strada ferrata nel mezzo del Meridione, a parte qualche tratta concessa a scartamento ridotto. Partire oggi senza aver prima adeguato la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, del Fondo Nazionale per il Trasporto e del Fondo per la non Autosufficienza modificando i costi standard, rischia seriamente di accentuare queste sperequazioni. I comuni del Sud percepiscono meno trasferimenti, il caso di Altamura e Imola, 70 mila abitanti ciascuna, è emblematico: 34 milioni contro 48. Tutte le regioni del Sud sono in piano di rientro o commissariate in sanità, che rappresenta oltre l’80% della spesa, con l’inevitabile mobilità passiva e la negazione dell’extra Lea, una beffa per i cittadini. Una quota pesata che non tiene conto dell’invecchiamento delle regioni del Sud che devono gestire le cronicità e i pazienti che presentano più patologie percependo qualche miliardo in meno di riparto e facendo a meno di un paio di miliardi che ritornano al Settentrione sotto forma di mobilità passiva, che si regge anche grazie ai nostri viaggi della speranza. L’autonomia va pensata coinvolgendo le Regioni e cercando di capirne le necessità, dando al Sud le risorse che in questi anni non sono arrivate e controllando che vengano spese nel modo giusto dagli amministratori, in modo da recuperare il divario che si è purtroppo creato negli anni”.

 

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