Una sanità accampata che nuoce alla salute!

Vedere le tende all’ospedale Di Venere e al San Paolo mi hanno fatto ricordare quelle montate presso la Procura della Repubblica nell’estate 2018. Allora si scoprì che il palazzo di via Nazariantz era pericolante, peccato che lo sapevano tutti gli addetti ai lavori da lustri e non avevano fatto o detto nulla. L’edilizia #giudiziaria ha le stesse criticità di quella #sanitaria, la programmazione, l’organizzazione e la solerzia non sono di casa e gli sprechi in manutenzioni e fitti passivi sono all’ordine del giorno. Oggi nei nosocomi spuntano tendopoli per l’emergenza #coronavirus, corsi e ricorsi storici.

A questo punto la domanda mi sorge spontanea, ma #Emiliano, le Direzioni strategiche, il rischio clinico, l’ingegneria clinica e l’area tecnica, scoprono solo ora che ci vogliono accessi e percorsi separati per le improvvise pandemie e le ricorrenti malattie contagiose? Fino ad oggi come hanno gestito i tanti casi di meningite? Come affrontano quotidianamente le polmoniti in fase acuta? Dobbiamo ricordare anche l’H1N1 che ogni giorno uccide qualcuno? E la promiscuità delle terapie intensive che provocano morti?

Qualche genio delle direzioni sanitarie ha consigliato agli operatori del pronto soccorso di aprire le finestre per far cambiare l’aria. Ma in che mani siamo? In Puglia funziona tutto finché non succede nulla e stiamo bene in salute.
Mario

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