SERVE LIQUIDITA’, O LA STAMPA L’EUROPA O CE LA STAMPIAMO NOI!

Ricapitoliamo, lo Stato stanzia 400 miliardi di euro a garanzia (750 in totale con quelli previsti con il Cura Italia), una sorta di fondo di rotazione, attingendo alle riserve di Cassa Depositi e Prestiti che detiene il risparmio postale degli italiani. Poco cambierebbe se i soldi posti a garanzia per i prestiti bancari non fossero di CDP ma solo nuove tasse a nostro carico.

Le imprese italiane, dunque, con i soldi di altri connazionali posti a garanzia, si indebitano oltremodo contraendo mutui, a tassi agevolatissimi da restituire in sei anni, che serviranno per pagare le tasse arretrate e quelle future. In parole povere, il maxi-stanziamento statale, altro non è che una garanzia sui crediti che gli istituti bancari andranno ad erogare.

Ovviamente, ad oggi, non esiste ancora nulla di concreto in Italia ed è verosimile che le banche, a regime, non si assumeranno rischi per i prestiti non garantiti al 100% dal Governo. Lo dico perché è già successo per tante altre misure finanziarie. In Svizzera, invece, si possono ottenere, da giorni, prestiti a tasso zero entro 48 ore dall’invio della domanda online e fino a 500 mila franchi (https://bit.ly/2XuFjlp).

Ho capito bene?

Se fosse solo questo, spero di aver preso una cantonata italiana, non abbiamo capito un cazzo. Per evitare il tracollo finanziario di tantissime persone serve liquidità immediata a fondo perduto per calmierare il mancato fatturato, gli affitti arretrati, le cambiali e gli assegni post-datati emessi per l’acquisto di merce/servizi ante Covid  -19 e non più venduta per il lockdown o servizi, acquistati e non venduti, i leasing, le bollette, i debiti pregressi, etc…chiaro?

Lo vogliamo capire che siamo una economia fragile e sui generis? Lo vogliamo capire che veniamo fuori da 12 anni di blocchi e di crisi e non basta garantire ulteriore debito privato?

L’Europa non lo consente? Bene, a questo punto per me bisognerebbe riesumare la lira e uscire dall’Europa con una exit strategy da definire, non vedo altre soluzioni. I nostri governanti non avranno il coraggio di arrivare fino in fondo? Molto probabile, ma, è chiaro che, mala tempora currunt sed peiora parantur!

Naturalmente, senza conoscere quello che eravamo come Paese Italia fino alla fine degli anni ’90, prima dell’entrata nell’euro per capirci, non possiamo comprendere quello che è successo alla nostra economia in questi anni e, soprattutto, non potremmo pensare di avventurarci in cammini futuri perché ci parrebbero troppo irti e sconosciuti. Ascoltate questo giornalista, a me, che quegli anni li ho vissuti, pare dica cose vere e con prove alla mano.

Mario

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