REGIONE RISOLVA CONTRATTO E VALUTI ACQUISIZIONE DELLE FERROVIE SUD-EST OPPURE NUOVE PROCEDURE DI GARA

Faccio mie le preoccupazioni dell’Assessore Giannini a proposito dell’affaire FSE, peraltro dal M5S più volte denunciate nella competente commissione parlamentare, ma pur non conoscendo nel dettaglio le giustificazioni addotte, né i buoni propositi per il futuro, sono certo di poterne fare a meno avendo la stessa società già disatteso gli impegni assunti con la Regione nel 2011.

Ritengo che l’ente regionale, visti i continui disservizi e le reiterate inadempienze, debba risolvere immediatamente il contratto di servizio con FSE e provare, in accordo con il MIT, ad acquisirne la proprietà. Naturalmente l’acquisizione dovrà essere preceduta da una operazione di Bad Company, a cura del Ministero, che si accolli le perdite (circa 240 milioni) e che ci consegni una società sana.

Qualora questa strada non fosse percorribile, sarebbe doveroso, per non incorrere in probabili danni erariali, mettere a gara i circa 14 milioni di km (10 su gomma e circa 4 su ferro) di percorrenza annua, unitamente a tutta le percorrenza su gomma (circa 50 milioni di km annui), anticipando di fatto la scadenza prevista dalla proroga del 2018.

Per meglio comprendere la paradossale situazione del trasporto pubblico pugliese però, è necessario parlare di cifre. Oggi succede che da un parte c’è il COTRAP (composto da una sessantina di aziende che danno lavoro a più di 2 mila persone), che con i suoi circa 50 milioni di km interurbani percepisce dalla Regione Puglia un corrispettivo medio chilometrico di 1.54 € e assicura la mobilità dell’85% dei pugliesi che usufruiscono di TPRL.

Dall’altra parte invece, abbiamo TRENITALIA, FSE, FAL, etc…, che a fronte di una percorrenza annua complessiva di 15 milioni di km per servizi sostitutivi ed integrativi del ferro, che peraltro Trenitalia subappalta a vettori privati e al Cotrap al costo medio di euro 1,80 km (compreso i trasferimenti a vuoto), percepiscono un contributo chilometrico di 3.20 €, soddisfando solo il 15% della richiesta di mobilità dei cittadini pugliesi. Non è più ammissibile che ci siano figli e figliastri, dove i figli sono quasi sempre meno virtuosi dei figliastri.

Come si potrebbe rimediare?
Semplice, bisogna mettere a gara i 65 milioni di chilometri su gomma adottando il costo standard (circa 2 euro a km), che dall’agosto 2012 è diventato legge dello Stato, e destinare così le risorse eccedenti all’implementazione di nuovi servizi per adeguare l’anacronistica offerta trasportistica, la cui rideterminazione ultima risale per la quasi totalità al 1997.

Il perché non è stato fatto alla scadenza naturale dei contratti del 2013 oramai interessa poco, ma perché non farlo ora? Perché aspettare al 2018 sperperando ancora denaro pubblico? Perché continuare a tollerare questa disparità di trattamento in cambio di disservizi e omissioni contrattuali?

Lo scorso 3 settembre, inoltre, l’assessore Giannini ed il presidente Emiliano hanno scritto al Presidente della Conferenza delle Regioni on. Chiamparino e al coordinatore della IV commissione on. De Luca, al fine di sollecitare l’avvio dell’iter finalizzato all’approvazione del decreto utile all’erogazione del 40% residuo del FNT e per auspicare il posticipo della decurtazione del 10% del fondo (circa 40 milioni di euro per il mancato raggiungimento del 35% del rapporti ricavi/costi) all’esercizio 2016 onde evitare la destabilizzazione del bilancio regionale per il corrente anno che si tradurrebbe inevitabilmente nel colpo di grazia per gli operatori del settore che non riuscirebbero ad assicurare i servizi contrattualmente previsti.

Il DPCM 11 marzo 2013 ha stabilito, infatti, la ripartizione del fondo, stabilendo il trasferimento del 60% entro il 30 giugno di ogni anno e, su base mensile, il restante 40% con decorrenza dal mese di agosto di ciascun annualità. Hanno ricevuto risposta e rassicurazioni?

Il trasporto pubblico pugliese è un paziente molto grave, e ciò è tanto vero, che la Regione non è stata in grado di pagare per intero la terza trimestralità (luglio-Settembre) ai soggetti gestori delle diverse reti, che per il momento hanno incassato solo 1 mese e 10 giorni. Coloro che svolgono servizi di competenza provinciale e comunale poi, non hanno incassato neanche quelli, perché vi sembrerà strano, ma per effettuare un bonifico ciclico, una semplicissima partita di giro trimestrale che va avanti da 18 anni, ci possono volere anche 2 mesi e mezzo.

La Stato trasferisce il FNT alle regioni, le regioni trasferiscono i corrispettivi agli enti locali (comuni e province), gli enti locali al Cotrap e quest’ultimo ai vettori. Perché non eliminare quest’ultimo passaggio che darebbe una piccola boccata d’ossigeno ad un comparto che svolge servizi pagati, rivalutazione a parte, come nel 1997 quando il costo agente era di gran lunga inferiore ed il gasolio costava 1400 LIRE? Perché non alleviare le criticità di un settore, strategico per la quotidianità delle persone, che già si è abituato a riscuotere le agevolazioni tariffarie con un anno di ritardo e con lo Split Payment si è visto decurtato di un 10% il contributo chilometrico?

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