L’ODISSEA DELLE PARTORIENTI POSITIVE!

Per le #DONNE positive al SARS-CoV-2, per via dell’emergenza sanitaria, è sempre più complicato mettere al mondo un figlio, fare controlli propedeutici al parto, raschiamenti, gestire complicanze, etc…

La situazione è tragica un po’ in tutta la #Puglia perché Montanaro, Lopalco e i Direttori Generali, tutti nominati da Emiliano, stanno nel pallone e continuano a fare scelte senza farsi due conti. Non si capisce perché le sale parto dismesse degli ospedali rientranti nella rete Covid, come il Dimiccoli di Barletta e il Civile di Bisceglie, non possano almeno assistere le partorienti positive al virus per dare una mano ai reparti di Ostetricia e Ginecologia operativi e una possibilità ai nascituri.

Nella Asl BAT, infatti, la situazione è molto grave perché due dei tre Ospedali, quello di Barletta e quello di Bisceglie, hanno bloccato ogni tipo di attività ginecologica e ostetrica.

Allo stato attuale, il Dg Delle Donne ha disposto che la sala parto di Bisceglie (500 parti l’anno) deve restare chiusa e il personale imprigionato al suo interno.
Il reparto di Barletta (1100 parti l’anno) è chiuso da 5 giorni. Non possono fare nè ricoveri, nè parti nè consulenze nè null’altro.
L’unica sala parto attiva è quella del Bonomo di Andria (700 parti l’anno), una struttura obsoleta con 14 posti letto che arrosisrebbe al cospetto dei 28 dell’ostetricia barlettana e deve assorbire tutta l’attività ostetrica della provincia. Stiamo parlando di 2300 parti all’anno, circa 200 al mese, al netto dei controlli, tracciati per le gravidanze a rischio e a termine. Attenzione però, la struttura andriese accetta solo pazienti NO COVID, dove vanno le gravide positive? Come può sopperire da solo al fabbisogno dell’intera provincia?

Se sei in attesa e positiva, nella Bat non puoi essere assistita in nessuna struttura e dovresti andare a Bari o a Cerignola. Anziché avere un trattamento preferenziale, improvvisamente ti si complica la vita.

Tre giorni fa, per fare un esempio, una paziente barlettana si recò al nosocomio andriese, pensando che lì potesse partorire, ma fu trasferita al Tatarella di Cerignola perchè ad Andria non possono accettare le partorienti con covid. Ma se le studiano la notte certe cose? Può un evento lieto diventare un odissea?

Spero si ravvedano al piú presto, ci sono reparti, personale e pancioni, un problema facilmente risolvibile facendo le giuste scelte!

x

Check Also

LA MIA INTERVISTA A CANALE 2

Ad un anno dall’inizio di questa emergenza sanitaria stiamo peggio di prima, facciamo il punto ...