Liste d’attesa. Destra e sinistra ora combattono le nostre battaglie dopo averle bocciate…meglio tardi che mai!

Liste d’attesa. Conca: “Destra e sinistra ora combattono le nostre battaglie dopo averle bocciate”

Da tempo assisto, attonito, alla querelle tra il consigliere Amati e i colleghi del centrodestra sull’annoso problema delle liste d’attesa. Sono contento di non essere più il solo a chiedere il corretto utilizzo dell’intramoenia e il rispetto delle leggi statali. La proposta del consigliere Amati di introdurre l’automatismo del blocco dell’Alpi, infatti, ricalca sostanzialmente l’emendamento che avevo presentato il 22 dicembre 2017 al bilancio di previsione 2018 (https://bit.ly/2wPmWvF), che tuttavia fu bocciato dalla sua stessa maggioranza. Per quanto riguarda invece l’art.3, comma 13, del Decreto Legislativo n.124 del 1998, invocato oggi dai consiglieri di Dit-Nci, faccio presente che lo stesso è aggiuntivo e non può essere considetato sostitutivo della proposta di Amati, sono cose diverse e parimenti utili al contenimento delle liste d’attesa. Lo stesso articolo della 124/1998, poi, è oggetto non solo di una mia interrogazione (https://bit.ly/2wO18QZ) proprio sul “rimborso prestazioni sanitarie rese nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria per mancato rispetto dei tempi d’attesa” depositata il 25 gennaio 2018 ma anche di continue lotte con le direzioni generali per veder rispettata questa norma. Mi sono spesso scontrato con i CUP pugliesi che alla richiesta della modulistica rispondono di “non conoscere la norma” e dopo un breve consulto nel back office liquidano i malcapitati con un “ci dispiace ma non è possibile”. È evidente che seguire una norma che richiede alle ASL di rimborsare i cittadini che non usufruiscono dei servizi sanitari nei tempi prestabiliti farebbe rischiare il default alla sanità pugliese visto l’altissimo numero di prestazioni evase fuori tempo massimo, ma se è una legge dello Stato va rispettata nella stessa maniera in cui si è fatto per l’adeguamento degli stipendi dei direttori generali, amministrativi e sanitari delle ASL. Battaglie per le quali a quanto pare, finalmente, non combatteremo più soli. Meglio tardi che mai.

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