LA SPESA FARMACEUTICA IN PUGLIA.

Spesa Farmaceutica – Mentre Emiliano dichiara che la sanità pugliese è da serie A, l’Aifa boccia la nostra Puglia mettendo a rischio l’uscita dal piano operativo. Bugiardo!

Nei giorni scorsi l’Aifa ha redatto delle tabelle relative alla spesa farmaceutica del primo trimestre 2020 che, chiaramente, rappresentano una proiezione per i mesi a seguire e una indicazione per il 2021 indipendentemente dall’evoluzione del Covid. Dalla Tabella 7 formulata dall’Agenzia del Farmaco, che valuta la spesa farmaceutica nel periodo di riferimento confrontando le diverse regioni, si può evincere che la media del tetto di spesa che non poteva essere superato era del 7.96% per l’anno 2020. Se prendiamo l’ultima riga della tabella, invece, noteremo che la nazione Italia ha fatto bene perché ha raggiunto una percentuale media del 7.31%.

Peccato che cinque regioni sono in rosso perché hanno superato sia la media Italia sia il tetto di spesa del 7.96%. Fra queste vi è la Puglia che, con una percentuale dell’8.13%, è sul podio perché nei soli primi tre mesi dell’anno ha una differenza di circa 3.3 milioni di euro. Questo è il dato della farmaceutica convenzionata, dove l’Italia ha risparmiato e noi, in controtendenza, siamo di colore rosso cupo.

Relativamente alla spesa farmaceutica ospedaliera, quella per acquisti diretti, tutte le regioni hanno avuto un aumento di spesa, ma, mentre la media Italia è del 10.56%, anche in questo caso la Puglia ha saputo fare peggio sforando la spesa per l’11.75%, quindi 1.25% in più rispetto alla media Italia anche sulla spesa farmaceutica per acquisti diretti per un ammontare complessivo di 99 milioni. A nulla sono valse, durante la legislatura, le mie mozioni sul contenimento della spesa farmaceutica e la richiesta pressante dell’applicazione della legge 405/2001 relativa alle dimissioni protette e al primo ciclo di cure.

Il tutto è aggravato dal fatto che, con un piano di riordino ospedaliero lacrime e sangue, hanno chiuso ospedali e accorpato reparti depauperando l’offerta sanitaria dando la colpa al DM 70. Con una medicina territoriale inadeguata, e ad ampi tratti impercettibile, hanno negato diritti applicando a convenienza la legge 124/1998 e creando il deserto dei Tartari.

La verità è che a fronte della riduzione dei servizi hanno speso di più, come succede con le gare centralizzate di Innovapuglia, e oggi siamo ancora in disavanzo tra le regione commissariate, con la quasi certezza di vederci imporre dal Mef e dal Mis il prolungamento del piano operativo che non ci consentirà ancora di garantire gli extra lea, spesso salvavita, non ci permetterà di assumere il personale per smaltire le liste d’attesa, ma in compenso farà aumentare la già corposa mobilità passiva, che vale 320 milioni, e il già pingue out of pocket che supera i 2 miliardi annui.

L’augurio che possiamo farci è quello di stare bene in salute, questi sono assolutamente inadeguati. Grazie Presidente/Assessore al quadrato…Mario

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Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale Gennaio-Marzo 2020

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