La cannabis terapeutica fa male solo ai bilanci di Bigpharma!

Cannabis terapeutica. Conca (M5S): Emiliano, non c’è più tempo. Allestire laboratori galenici nelle farmacie territoriali o ospedaliere”

Mi trovo nuovamente a denunciare la situazione di stallo che sta nuocendo gravemente alla salute dei tanti ammalati pugliesi che si curano con la cannabis terapeutica, un cane che si morde la coda, nel silenzio più assordante del dipartimento di salute.

Vittime di questo assurdo sistema sono i tanti pazienti affetti da Sclerosi Multipla, Sindrome di Tourette, Epilessia, Oncologici, Parkinson, Galucoma, e tante altre patologie, le cui condizioni di salute sono notevolmente peggiorate a causa della mancanza di continuità terapeutica. Gli assistiti devono prima lottare per trovare un medico prescrittore, che può risultare una vera e propria odissea, poi mercanteggiare per ottenere un piano terapeutico dal dirigente medico che spesso predilige prescrivere i più costosi farmaci, poi si deveno scontrare con le farmacie territoriali che pur potendo importare l’erba medicinale dall’estero, non avendo allestito i laborarori galenici, non possono predisporre i preparati e fornirli ai pazienti nel rispetto dell’attuale normativa nazionale. Se si rivolgono, invece, alle farmacie ospedaliere vengono rimandati sul territorio perchè dicono di non avere la competenza. Se si recano dalle farmacie private con la prescrizione, che non possono fare l’importazione diretta ma possono fare i galenici, difficilmente trovano i quantitativi richiesti per la penuria, certamente voluta, di bedrocan, bedica, bediol e bedrolite. Insomma, l’unica via percorribile e ‘sicura per chi può è spendere soldi, rischiando di incorrere nel penale alimentando la criminalità organizzata, andando dallo spacciatore di fiducia sperando di trovarne di buona qualità e del giusto THC. È oramai evidente che BigPharma ne osteggi la diffusione perché l’unica controindicazione delle infiorescenze è quella che fa male ai bilanci delle case farmaceutiche.

Bisogna allestire subito i laboratori galenici in ogni farmacia territoriale che abbia prescrizioni con cannabinoidi e bisogna fare le importazioni dirette dall’olanda o dal Canada, senza passare dai canali italiani della farmalabor, acef, ecc…, che moltiplicano il costo, nelle more che l’istituto Militare possa fornire la quantità richiesta rispondente al fabbisogno crescente. Questo modus operandi permetterebbe un più veloce reperimento della sostanza, fondamentale per non interrompere la continuita assistenziale degli ammalati, e garantirebbe un risparmio cospicuo per le casse pubbliche. Il costo passerebbe dai circa 12 euro al grammo per il tramite dei depositi nazionali ai circa 6 euro per l’importazione diretta dall’estero, con un risparmio regionale di almeno 2 milioni di euro all’anno.

La Lorenzin ha autorizzato solo 300 kg per il 2018, che non basteranno neanche fino a giugno dato l’aumento esponenziale di pazienti per i comprovati benefici nel lenire la sintomatologia di moltissime malattie. La soluzione ideale sarebbe quella di poter far coltivare in casa le piantine necessarie all’autoconsumo direttamente ai pazienti con piano terapeutico, una medicina per loro, nelle more che passi la legge nazionale depositata anni addietro dal movimento 5 stelle e giammai votata.

Gli assistiti non possono più aspettare. Se le cose non dovessero cambiare in fretta si vedranno costretti a denunciare penalmente la pubblica amministrazione per l’aggravamento del loro quadro clinico. Emiliano, mettiti una mano alla coscienza!

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