In quali Asl sono presenti le UFA in linea con le prescrizioni ministeriali?

Farmaci antineoplastici. Conca interroga Emiliano: “Sono preparati e conservati seguendo le prescrizioni ministeriali?”

 

Sapere se i locali utilizzati per la preparazione dei farmaci antineoplastici rispettino tutte le prescrizioni ministeriali, se siano dotati delle necessarie certificazioni e se l’intera procedura di preparazione sia conforme alle misure di sicurezza prescritte dalle norme nazionali. È l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere del M5S Mario Conca all’indirizzo del Presidente /Assessore alla Sanità Michele Emiliano.

 

Le Raccomandazioni del Ministero della Salutespiega Conca –  stabiliscono la costituzione delle Unità Farmaci Antineoplastici, preferibilmente nelle farmacie ospedaliere, che si occupino della preparazione e della distribuzione di questi farmaci. Vorrei sapere dal presidente Emiliano in quali ASL siano presenti le UFA, in linea con quanto stabilito dalle prescrizioni ministeriali per garantire la sicurezza di pazienti e operatori che sono costantemente a contatto con i farmaci antineoplastici”.

 

Nel caso in cui non ci sia l’Unità Centralizzata, le prescrizioni ministeriali raccomandano che i farmaci antineoplastici vengano preparati in locali dotati delle idonee apparecchiature e conservati in aree specifiche, all’interno di armadi di sicurezza  o di altri dispositivi che prevengano l’eventualità di rotture accidentali per caduta delle confezioni. Il personale addetto alla ricezione e allo stoccaggio deve essere adeguatamente addestrato ed avere a disposizione procedure scritte per le attività di routine e per la gestione di incidenti

 

Rispettare le prescrizioni del Ministero è fondamentale per i pazienti e gli operatori sanitari. Purtroppo – conclude – i parenti dei malati oncologici non si chiedono mai se i loro cari siano  morti per il cancro o per una chemioterapia non correttamente fondata e il rischio è che tutto passi sempre inosservato”.

 

Qui di seguito l’interrogazione

Egr. Presidente del Consiglio della Regione Puglia

Dott. Mario Cosimo Loizzo

SEDE

Egr. Presidente della Regione Puglia e Assessore alla Sanità

Dott. Michele Emiliano

SEDE

 

Oggetto: interrogazione a risposta scritta – Unità Farmaci Antineoplastici

Il sottoscritto Consigliere Regionale Mario Conca, componente del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle,

PREMESSO CHE:

secondo quanto stabilito dalle Raccomandazioni n. 14 del 2012 per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici emanate dal Ministero della salute “E’ necessario che l’interpretazione delle prescrizioni, la preparazione e la distribuzione dei farmaci siano ricondotte ad una Unità centralizzata allocata preferibilmente nella Farmacia ospedaliera e in ogni caso sotto il coordinamento e la responsabilità del farmacista ospedaliero. La centralizzazione della preparazione dei farmaci antineoplastici, oltre ad essere prevista dalla normativa, ha il significato di intraprendere un percorso di miglioramento continuo della qualità della prestazione erogata, per garantire sicurezza al paziente e un supporto qualificato al medico oncologo ed ematologo in un contesto di appropriatezza degli interventi. La costituzione dell’Unità Farmaci Antineoplastici in Farmacia (UFA), implica l’utilizzo di locali e apparecchiature idonei, personale dedicato e procedure condivise tra Direzione sanitaria/aziendale, Farmacia e Unità operative interessate. Se preparata in Unità operativa diversa dalla Farmacia ospedaliera, la preparazione dei farmaci antineoplastici deve comunque sottostare agli stessi principi di sicurezza, sia per pazienti sia per operatori sanitari, che regolano l’attività nella UFA e, in ogni caso, occorre render evidente il livello di responsabilità. Qualora non sussistano le condizioni di carattere organizzativo, logistico, strutturale, economico tali da garantire la completa sicurezza nell’allestimento di un basso numero di preparazioni, le Strutture sanitarie devono convenzionarsi con le Aziende sanitarie pubbliche che dispongono della centralizzazione e che sono in accordo con gli adempimenti della specifica legislazione (D.lgs 81/2008 e s.m.i., Farmacopea Ufficiale XII e DM 3/12/08). I laboratori che preparano le chemioterapie devono certificare il possesso di tutti i requisiti previsti per la centralizzazione dei farmaci antineoplastici”

– I farmaci antineoplastici sono dotati in generale di potere irritante a carico della cute e delle mucose. Inoltre possono provocare effetti tossici locali (flebiti, allergie, necrosi dei tessuti) e sistemici (come ad esempio allergie, shock e tossicità su organi);

– secondo la IARC, ossia l’Organismo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità deputato alla valutazione del rischio cancerogeno da sostanze chimiche per l’organismo umano, vi è la possibilità da parte di diversi farmaci antitumorali di provocare l’insorgenza di tumori nell’organismo umano dei pazienti trattati per patologie non tumorali, ad esempio: induzione di immunosoppressione per trapianti d’organo;

– nondimeno esistono in letteratura risultati sull’esposizione e l’assorbimento di questi farmaci tra operatori professionali esposti e effetti sul loro patrimonio genetico e sulla gravidanza;

– le misure utili a ridurre sensibilmente il rischio da assorbimento dei chemioterapici antiblastici consistono: nella CENTRALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’;  nelle CARATTERISTICHE DI IGIENICITA’ dei locali di preparazione; nell’ADEGUATEZZA DEI MEZZI PROTETTIVI AMBIENTALI ED INDIVIDUALI; in COMPORTAMENTI DI SICUREZZA degli operatori;

– gli ambienti di immagazzinamento, preparazione e somministrazione dei farmaci antineoplastici devono risultare conformi con quanto prescritto dalla normativa sull’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavori (D.Lgs.81/08);

– dalla manipolazione di confezioni di farmaci non integre può originarsi un’esposizione degli operatori incaricati del ricevimento e dello stoccaggio in farmacia e nei luoghi di deposito. I farmaci antineoplastici devono essere conservati in aree specifiche  appositamente segnalate con avvertenze di pericolo, dotati di idonea aerazione, illuminazione, con pavimento in materiale plastico facilmente lavabile, non accessibili al personale non addetto, all’interno di armadi fissi (classificabili come armadi di sicurezza) o di altri dispositivi che prevengano l’eventualità di rotture accidentali per caduta delle confezioni e, nel caso di trasporto, allocati in carrelli mobili chiusi. Laddove prescritto, dovranno essere conservati al riparo della luce e/o temperatura controllata. Il personale addetto alla ricezione e stoccaggio dei farmaci antineoplastici deve essere adeguatamente addestrato ed avere a disposizione procedure scritte per le attività di routine e per la gestione di incidenti e/o rotture;

Tutto ciò premesso

Chiede

all’Assessore competente, di sapere:

– in quali aziende sanitarie è presente l’UFA;

– comunque ed indipendentemente dalla costituzione dell’UFA se i locali delle strutture sanitarie in cui si effettuano le preparazioni dei farmaci antineoplastici rispettano tutte le prescrizioni di cui alla raccomandazione ministeriale, se tali locali sono dotati delle necessarie certificazioni e se l’intera procedura di preparazione si conforma alle misure di sicurezza prescritte della norme nazionali.

Il Consigliere Regionale M5S

Mario Conca

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