IL MERCIMONIO ELETTORALE EX ANTE ED EX POST!

A 5 giorni dal voto Emiliano umiliò 203 persone chiedendogli di andare in un teatro tarantino per sottoscrivere un contratto di internalizzazione in Sanitaservice. Mentre i dipendenti firmavano lui se ne stava difronte, e affianco il suo nominato direttore generale Rossi, a compiacersi e a gongolarsi. Se già allora era evidente il mercimono elettorale che io stesso denunciai (https://bit.ly/2GuKhIo), ora che il consiglio di stato ha accordato la cautelare al ricorrente interrompendo le procedure di internalizzazione per il Cup e i servizi informatici perché dovrà valutare se c’era la possibilità di interrompere il rapporto con l’aggiudicatario del servizio in anticipo rispetto alla scadenza che era prevista per il 31 ottobre 2020, è addirittura lapalissiano. La matematica non è un’opinione, è stato fatto perché 203 dipendenti per venti voti di famiglia fanno quattromila voti circa. Se poi considerate che non è stato l’unico mercimonio elettorale consumato in quelle ore, infatti c’erano gli oltre mille posti banditi per Arpal, le manovre in Arif e le utilità dispensate a destra e a manca in cambio di candidature, com’è successo al distretto di Manduria, diventano centomila voti. Se ci aggiungiamo non meno diecimila posti dati agli amici con gli appalti, stakeholders, cooperative, etc…in questi anni, quanti sono?

Ovviamente la magistratura non ha avuto nulla da ridire, come spessissimo accade. Vedremo cosa succederà, ma sono certo che, nelle speranza che la procura se ne occupi, la corte dei conti dovrebbe far pagare le eventuali spese legali del contenzioso all’assessore alla sanità e al direttore generale della Asl Taranto, perché avrebbero dovuto attendere la scadenza naturale del 31 ottobre per evitare tutto ciò. Perché non l’hanno fatto? Elementare Watson, i voti servivano entro il 21 settembre ultimo scorso…Mario

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