CONSIGLIO REGIONALE. CONCA: “EMILIANO GESTISCE L’EMERGENZA IGNORANDO LE OPPOSIZIONI”

Stiamo da sei ore in aula per audire Emiliano e i suoi dirigenti, ovviamente rigorosamente collegati da remoto come la maggior parte dei colleghi consiglieri, al fine di conoscere i dettagli dello stanziamento da 450 milioni di euro che hanno destinato per la ripresa e il cronoprogramma della riorganizzazione sanitaria in vista della fase 2.

La solita autoreferenzialità e finta disponibilità alla partecipazione, di un presidente che continua a gestire l’emergenza ignorando il punto di vista delle opposizioni e le esigenze dei soldati nelle tante trincee fisse e mobili.

È stato un susseguirsi di non sappiamo ancora, abbiamo ‘fatto’, stiamo facendo, faremo avvisi pubblici, vedremo come vanno le interlocuzioni con il governo centrale, a valere sul bilancio autonomo e le sue erosioni, etc…

Per sintetizzare, fintanto che il ‘medico’ studia il paziente muore. Lo so, non è facile per nessuno, ma dico io, davanti ad un disastro economico che è anche più preoccupante di quello sanitario, possibile che la lentocrazia è così dura a morire a tutti i livelli?

Possibile continuare a nascondere la verità dei fatti edulcorando e promettendo mari e monti? Avranno compreso che sempre più gente è stanca di sentir parlare di miliardi, milioni e cassa integrazione senza vederli?

Avranno capito che vogliamo sapere come stanno davvero le cose e siamo stanchi di essere presi per in giro? Ma sanno che creare grandi speranze gli si ritorcerà contro come un boomeramg?

Emiliano ammetta i suoi limiti e quelli della struttura regionale, sarebbe più credibile e più apprezzato. Ovviamente non ha risposto a nessuna domanda perché è dovuto andare via per altri impegni alle 15, poco male, la differenza sarebbe stata impercettibile.

Con noi erano collegati anche Lopalco e Montanaro a cui ho posto alcune domande, oltre che delle riflessioni sulla gestione della Fase 1 per descrivere la realtà che la gente mi ha quotidianamente rappresentato. Ho ribadito loro l’utilità dei tamponi per categorie a rischio, della gestione sbagliata delle aree grigie del policlinico e del pediatrico, della tardiva adozione delle 88 Usca (unità speciali di continuità assistenziale) per le terapie domiciliari che non sappiamo ancora con quali operatori verranno assicurate, della disomogeneità di applicazione delle disposizioni nelle diverse aziende sanitarie, della riabilitazione motoria e psichiatrica bloccata in tutte le sedi, dell’attività ambulatoriale ed elettiva che è stata ibernata, della prevenzione e follow up dei codici 048 che non viene garantita a tutti, etc…

Loro a qualche domanda hanno risposto, invece, ovviamente adducendo le loro irremovibili convinzioni e senza diritto di replica.

Me ne tornerò a casa con meno certezze di stamattina, consapevole che gli strumenti finanziari, le procedure adottate e le risorse umane, sono assolutamente carenti e, talvolta, inadeguate…Mario

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